Banche: Sileoni (Fabi), in vista provvedimenti Parlamento su pressioni commerciali Roma
19 maggio 2022
Comunicato stampa (LaPresse)
Inserito il 2022-05-19 14:00:00
"Sulle indebite pressioni commerciali subite dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari per la vendita di prodotti finanziari e assicurativi, abbiamo presentato in Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche un dossier di oltre 400 pagine con i documenti delle rappresentanze sindacali di base, che non sono sindacalisti a tempo pieno, ma vivono queste situazioni quotidianamente. Dopo la nostra denuncia circostanziata, adesso la Commissione parlamentare svolgerà la sua indagine e probabilmente ascolterà i vertici dei gruppi bancari, ma già al termine della nostra audizione ha fatto capire che prenderà provvedimenti". Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Sportello Italia su Radio Rai Uno. "Abbiamo chiesto per primi l’intervento della Commissione parlamentare, perché vogliamo che la classe politica nella sua interezza sappia che questo non è un problema di carattere sindacale, anche se tocca pesantemente le lavoratrici e i lavoratori delle banche, ma è diventato un problema di carattere sociale. Siamo stati ascoltati in Commissione e da quel momento in poi, la politica non potrà non sapere quello che avviene nelle banche e cioè che i dipendenti bancari, ogni mattina, sono costretti a subire pressioni di ogni genere. Pressioni non solo psicologiche, ma minacce di trasferimenti, di non fare carriera, minacce di trasferimenti pur di arrivare, alla fine della giornata, al raggiungimento degli obiettivi commerciali imposti dai vertici delle banche. Ogni dipendente deve vendere alla clientela un determinato quantitativo di prodotti assicurativi, di prodotti finanziari, poi anche di mutui e di prestiti. Le banche spingono in particolare sulla vendita di prodotti assicurativi e finanziari perché con questi riescono a guadagnare molto di più rispetto ai prestiti. Questo accade soprattutto perché, da alcuni anni, la Banca centrale europea è ossessionata dal fatto che le banche italiane possono appesantire i loro bilanci con nuove sofferenze, cioè prestiti non rimborsati. Tra pandemia e guerra c’è in effetti il rischio che i clienti non restituiscano i finanziamenti: sta di fatto che anche la Banca centrale spinge perché le banche facciano meno credito e si vendano più prodotti finanziari e assicurativi", ha aggiunto Sileoni.
È un problema che stiamo portando avanti da almeno 10 anni, noi abbiamo soltanto la magistratura del lavoro per tutelarci e lo abbiamo fatto più volte. Ma serve una legge che sanzioni le banche che non rispettano gli accordi sindacali su questo argomento e questo è compito della politica, che dopo la nostra audizione è stata messa davanti al fatto compiuto, con tutta una serie di documenti, e non potrà più dire di non sapere. Le indebite pressioni commerciali non ricadono solo sulla clientela, ma anche sui dipendenti: noi abbiamo una diffusissima e altissima percentuale di lavoratrici e lavoratori che sono in cura di psichiatri e psicologi perché non riescono ad andare avanti", ha concluso il segretario generale della Fabi.
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