Il 28 giugno è stato approvato il bilancio del Fondo Sanitario Integrativo per il 2018.
Al 31 dicembre 2018 si contano un totale di 200.685 iscritti, così suddivisi:
158.802 iscritti attivi, con una flessione del 1.2% rispetto all’anno precedente
41.883 iscritti in quiescenza, in aumento del 3,5% rispetto al 2017.
In aggiunta si contano 1.884 attivi con una gestione tramite Polizza.
I dati evidenziano inoltre un “invecchiamento” della popolazione iscritta nella fascia sopra i 65 anni, quasi raddoppiata dal 2011 raggiungendo un 15,2% del totale.
L’età media per gli iscritti al Fondo risulta pari a 42 anni e per la gestione tramite Polizza di 32 anni.
La gestione degli attivi in servizio presenta un avanzo di 2,24 milioni di euro che è stato riversato interamente a titolo di contributo di solidarietà della gestione degli iscritti in quiescenza, che chiude il bilancio con un passivo di 6,7 milioni di euro.
A valle di questo intervento il disavanzo in carico agli iscritti in quiescenza risulta di 4,46 milioni di euro che, come previsto dallo Statuto, viene ripianato con il ricorso al patrimonio per un importo pari a 2,2 milioni di euro e, in egual misura, alla cosiddetta “quota differita”.
La quota differita relativa alle spese sanitarie sostenute nel 2018 viene pertanto liquidata al 100% per gli iscritti in servizio; per gli iscritti in quiescenza, stante i risultati sopra indicati, fatta salva la liquidazione al 100% agli assistiti tutelati ex art. 3, comma 3 della legge n. 104/1992, la liquidazione viene effettuata nella misura del 52%.
L’accredito della differita è stato effettuato con data esecuzione 28 giugno 2019.
L’analisi della situazione attuale rileva risultati di gestione degli iscritti in quiescenza in saldo negativo già dal 2018, tanto da prevedere la liquidazione parziale delle differite. Il saldo positivo degli iscritti in attivo potrà parzialmente, e per un limitato periodo di tempo se non cambia lo scenario, continuare ad essere versato come contributo di solidarietà. Entrambe le gestioni presentano comunque una crescente difficoltà nella gestione del rapporto tra le prestazioni erogate ed i contributi versati.
L’analisi del bilancio 2018, associato ai dati generali di invecchiamento della popolazione, impegna le fonti costitutive del Fondo Sanitario ad un ragionamento strutturale sulla sostenibilità futura delle prestazioni e sul modo di garantire il principio di solidarietà generazionale che è fondamento del Fondo stesso.
Qualsiasi intervento sul Fondo Sanitario sarà sempre e solo a vantaggio dei colleghi in servizio e di quelli in quiescenza, a garanzia di una corretta ed equa gestione delle prestazioni integrative del servizio sanitario nazionale. Ogni proposta di variazione sarà attentamente vagliata nell'ambito di comitati tecnici e paritetici, con il coinvolgimento politico di tutta la Fabi. Ogni componente sarà chiamata a fare la propria parte per salvaguardare una realtà vitale per la salute e il benessere dei dipendenti, pensionati e famigliari oggi e nel futuro.
Torino/Milano, 2 luglio 2019
LA SEGRETERIA FABI GRUPPO INTESA SANPAOLO
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