Si parla continuamente dei cambiamenti climatici, causa del surriscaldamento globale, e dei nefasti effetti nei confronti di tutti noi che viviamo in questo pianeta.
I lavoratori di Parma della Rete Carisbo, quasi nessuno escluso, stanno sperimentando da inizio estate (come da alcuni anni a questa parte) sulla loro pelle, non solo tali effetti gobali, ma anche l’inefficienza negli interventi per contrastare il surriscaldamento dei posti di lavoro con temperature che raggiungono o superano i 30’, dove vi sono ambienti non areati (siamo una banca e molto spesso le finestre sono sigillate), con i filtri dei condizionatori oggetto di scarsa manutenzione/pulizia (a quello si potrebbe facilmente porre rimedio senza scomodare i cambiamenti climatici) e quindi i Lavoratori finiscono per oscillare tra la speranza che il condizionatore funzioni per non morire di caldo o che non funzioni per non avere prurito a causa delle polveri sprigionate nei locali di lavoro per effetto dei filtri dei fancoiler sporchi.
Abbiamo aperto ticket bloccanti alla Direzione Immobili, abbiamo scritto ai responsabili degli Immobili della nostra Area Ovest, abbiamo scritto ai responsabili della Salute e Sicurezza, abbiamo avvisato l’Ufficio Personale, avevamo già sottolineato la situazione il 19 giugno c.a. durante la Trimestrale di Area e il 7 giugno c.a. attraverso gli RLS, e l’Azienda ci aveva rassicurato che la situazione era sotto controllo, che gli episodi di malfunzionamento del sistema di raffreddamento degli scorsi anni avevano carattere straordinario (caldo straordinario, guasto straordinario, etc etc) e che l’Azienda ha effettuato regolare manutenzione e via di questo tenore.
Invece non è così, anche quest’estate sta incidendo il suo passaggio sulla nostra pelle; nonostante gli utili strabilianti della semestrale 2018 nel nostro Gruppo, nonostante la riduzione di personale derivante dall’esodo supplita con i colleghi in servizio, insomma nonostante il grande lavoro di tutti in Carisbo a Parma si lavora mediamente in ambienti con 29-30° e in alcuni casi con 31°, senza areazione e ogni mattina dobbiamo aprire ticket e ci vengono date sempre le stesse non risposte da anni.
Chiediamo all’Azienda di uscire allo scoperto e di non nascondersi dietro inutili scuse, a cui nessuno più crede, e di assurgere al proprio ruolo di garante della salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici Carisbo della Piazza di Parma perché sulla nostra pelle c’è il segno di un disagio lavorativo, non più tollerabile, derivante dalla mancanza di luoghi di lavoro salubri.
Parma, 07 agosto 2018