Incontro di trimestrale CariFVG

L'organizzazione spetta all'Azienda...ma le ricadute se le cuccano i Lavoratori

Inserito il 2018-06-19 00:00:00

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ULTIMO GIRO DI VALZER… l’organizzazione spetta all’azienda… ma le ricadute se le “cuccano” i lavoratori


Si è tenuto martedì 12.06.2018 l’incontro trimestrale di Area, l’ultimo con il marchio CariFVG sul nostro territorio, l’ultimo giro di valzer in vista dell’incorporazione in Isp prevista per il prossimo 23 luglio p.v.

E se di valzer parliamo, allora ci teniamo a ringraziare tutti Voi che avete partecipato: avete danzato e suonato bene, in mezzo a tante difficoltà, durante la più grande crisi economica dal dopoguerra che ha colpito notevolmente il nostro territorio, e, diciamo noi, avete danzato e suonato bene nonostante le stecche di qualche “direttore d’orchestra.

Ora si cambia sala da ballo, il corpo “danzante” si allarga anche ai colleghi ora IntesaSanpaolo, e siamo certi che insieme continueremo a fare bene.

La trimestrale si è aperta come di consueto con l’intervento del Direttore Generale, che ci ha intrattenuto sui dati economici; ci è piaciuta la sintesi, ma non l’analisi: la “Cassa” ha chiuso un primo trimestre positivo, in netto miglioramento, grazie ai minori accantonamenti sui crediti (costo del credito a livelli ante crisi) ed al risultato molto positivo del mondo imprese. Meno bene (ma per fare un paragone utile sarebbe corretto confrontarsi con il resto del “mercato” regionale) la parte crediti relativa ai privati, con rallentamenti sia sui mutui che sui prestiti. In rallentamento anche la realtà relativa alla gestione del “risparmio (il termine “collocamenti” a nostro modo di vedere stona con il termine “consulenza”).

Non condividiamo la visione e la soluzione rappresentata dal Direttore, che rimanda tutto alla semplice “applicazione del metodo commerciale” ribaltando sulle lavoratrici ed i lavoratori i risultati negativi, perché “chi non è in linea con il metodo” è il vero problema. 

Troppo semplice ricondurre tutto all’applicazione del metodo ed al senso di responsabilità e all’abnegazione dei lavoratori. 

Ci saremmo aspettati innanzitutto una riflessione sul mercato di riferimento (perché c’è un rallentamento sui mutui, sui prestiti e sul risparmio?) e sulle relative quote di mercato.

Schizofrenia ed oppressioni commerciali, pessima organizzazione del lavoro, impossibilità nel riuscire a gestire le continue emergenze (altro che gli appuntamenti), i turni, le carenze di organico, i portafogli non presidiati ed i portafogli “saturi” oltre i limiti ed altro ancora (di cui chi lavora in filiale tutti i giorni è ben a conoscenza), sono questi i reali problemi che non permettono di lavorare serenamente e con profitto, e sono tutti problemi in capo all’Azienda e non al Lavoratore.

Tensione,  pressioni, disorganizzazione del lavoro, sono argomenti evidenziati  più volte al tavolo da tutte le OO.SS

Siamo perfettamente consci del tema fintech” che come ha detto il Direttore “morde le gambe al settore del credito tradizionale” e che “il valore aggiunto è la relazione”.  La valorizzazione della rete e della relazione sono importanti ed imprescindibili, ma il vero valore aggiunto è la “buona relazione”, quella finalizzata alla “consulenza” ed ai risultati di lungo periodo e non alla mera vendita

Serve una migliore organizzazione del lavoro, un maggiore supporto e soprattutto un notevole calo di tensione.

Abbiamo ribadito con forza, e l’Azienda non ha eccepito, che non esiste alcun obbligo su un numero minimo di appuntamenti giornalieri, e tantomeno sul raggiungimento degli obiettivi di vendita, e che l’unico obbligo imprescindibile è il rispetto della normativa, che nel settore si fa sempre più stringente. L’organizzazione del lavoro individuale, per intendersi le famigerate “agende”, deve prevedere ampi e corretti spazi per la formazione e l’aggiornamento professionale (leggasi “fruire i corsi” ed aggiornarsi sulle “circolari in uscita” e sui “nuovi prodotti/processi”) e sulle attività in assenza di clientela (leggasi “attività amministrative”) dalla gestione delle pratiche e dei contratti, alla loro archiviazione, ma anche alla corretta preparazione degli incontri con la clientela (che richiede tempo).

Sul tema “Politiche commerciali e clima aziendale” oltre a quanto sopra esposto abbiamo ribadito l’inutilità (cfr perdita di tempo se fatte in questa maniera)  e la vessatorietà  (comportamenti durante le stesse) delle continue riunioni commerciali e l’abuso della Lynch, come anche l’utilizzo piattaforma Abc con finalità di controllo ed acquisizione e divulgazione di informazioni lesive della privacy dei lavoratori e la forte preoccupazione per la salute dei colleghi in tema di carichi e ritmi di lavoro. Abbiamo nuovamente richiesto un intervento di “formazione e crescita relazionale per i ruoli di Direzione in particolar modo sulla formazione e coinvolgimento delle funzioni commerciali sul rispetto della normativa, con specifico intervento sulle stesse in merito a sollecitazione a  prassi e politiche di vendita/relazione con la clientela non in linea con le direttive e la normativa interna ed esterna (contrapposizione fra market e compliance); ci riferiamo in particolar modo alle iniziative commerciali esterne a quelle ufficiali (per intendersi la lavorazione di liste “fai da te” contenenti nominativi di clienti possessori di alcuni prodotti non in campagna “abc”) ed alla sollecitazione di prassi di illustrazione e vendita non in linea (ad esempio sul comparto di protezione al credito).

Sul tema “formazioneaccogliamo con favore l’iniziativa relativa alla “formazione protetta”; anche se i tempi previsti (mezza giornata al mese) li riteniamo non sufficienti, abbiamo richiesto che ci sia un controllo sulla reale fruizione della stessa (invitiamo i lavoratori ad insistere per poterla pianificare ed effettuare ed a segnalarci eventuali anomalie), in tempi ed ambienti dedicati, magari incentivando la formazione da casa (laddove possibile).

Sempre a proposito di “formazione” abbiamo evidenziato come il processo di integrazione dei colleghi ora rete Intesasanpaolo sia tuttora da completare, con grosse lacune “formative e di conoscenza procedurale” specie sulla parte crediti, invitando l’azienda a trovare soluzioni che vi pongano rimedio e ritenendo quanto fatto finora assolutamente insufficiente.

Nella consueta “lista della spesa” presentata a inizio incontro, riempita di argomentazioni negative e da approfondire abbiamo reiterato la richiesta di intervento sulla “corretta fruibilità” dell’intervallo pranzo per le filiali semplici, e la richiesta di ricondurre alle ore 19 l’orario serale di tutte le filiali “flexi”, evidenziando per quest’ultime la grande difficoltà nel gestire i turni a causa delle carenze di organico.

Preoccupa particolarmente il tema NPL (Direzione Recupero Crediti) e le ricadute sul territorio vista la presenza di un nucleo ridotto di colleghi anche a Udine, per i quali, fatti salvi i modi ed i tempi della procedura avviata a livello di Gruppo, abbiamo chiesto di valutare eventuali soluzioni alternative.

23 luglio 2018

Il tema principale dell’incontro è chiaramente stata la riorganizzazione del 23 luglio, che non ci preoccupa per quanto riguarda le “regole“ in quanto in linea con l’accordo sindacale recentemente sottoscritto, si passa in IntesaSanpaolo “senza soluzione di continuità” e quindi senza cambiamentiNon ci preoccupa più di tanto (ma un po' lo siamo) la migrazione societaria su IntesaSanpaolo in quanto ce ne sono state già altre, e specie sulle ultime situazioni sembra che i problemi siano stati parziali. La riorganizzazione nei numeri complessivi: 42 le filiali coinvolte, 20 accorpamenti fisici, 5 chiusure sportelli, 17 filiali remotizzate (sportello leggero). Post 23 luglio: 85 filiali e 31 sportelli.

Il tema concreto è chiaramente quello delle ricadute sui lavoratori che avrà la razionalizzazione della rete, in particolare in tema di organizzazione, ristrutturazione, organici, carichi e ritmi di lavoro nelle filiali accorpanti, mobilità professionale e geografica

La richiesta del tavolo unitario è stata che in conseguenza della chiusura/accorpamento delle filiali e relativo trasferimento del “lavoro” (che sicuramente nella prima fase aumenta e non diminuisce) gli organici post 23 luglio rimangano inalterati (questo per aiutare ad evitare quanto successo recentemente con la migrazione informatica reti ex venete).

Abbiamo focalizzato l’attenzione su vari temi operativi (documentazione clienti, garanzie, sconfini, credito anomalo, accertamenti giudiziari, successioni, gestione contabilità, potenziamento sportelli fisici ed automatici e loro gestione, numerosità e complessità dei portafogli) ed in particolar modo per quanto riguarda le ricadute sulle prime 10 filiali in termini di grandezza (post accorpamento). L’Azienda non ha fornito risposte precise sostenendo che sono ancora in corso alcune valutazioni (!?) e che vuole avere un colloquio con tutti i lavoratori coinvolti. Su quest’ultimo punto non possiamo che essere d’accordo, però facciamo notare che il tempo stringe e che comunque la mancanza di informazioni certe alimenta tensioni e incertezze delle quali sicuramente non si sente il bisogno.

La situazione più urgente è quella delle filiali che il 23 chiuderanno e per le quali riteniamo che entro la fine del mese corrente si debba avere un quadro sufficientemente chiaro sulla futura organizzazione delle filiali “accorpanti” e su quello dei lavoratori coinvolti, abbiamo espresso forti perplessità e chiesto ampie riflessioni e valutazioni in merito alla fattibilità del progetto (accorpamento immediato) per la Filiale di Trieste Repubblica, già messa in “forte difficoltà” dalla recente (e a nostro giudizio inopportuna) chiusura ed incorporazione della storica filiale di Trieste Piazza della Borsa,  ma abbiamo espresso dubbi e richiesto valutazioni anche sulla Filiale di Monfalcone

Meno urgente, anche se ugualmente importante, la situazione delle filiali che verranno remotizzate perché nell’immediato, per capirsi il giorno 24 luglio, non dovrebbe succedere granchè. Sono però le filiali che saranno oggetto di ristrutturazione fisica, che impatterà chiaramente anche sull’organizzazione del lavoro e sugli organici, vista la successiva chiusura dei loro “sportelli leggeri” ma anche in questo caso, allo stato, l’Azienda non ha saputo fornire tempi e modalità dei lavori

Pur consci della complessità dell’operazione, che coinvolge la quasi totalità della rete, e della difficoltà di pianificazione, abbiamo espresso all’Azienda la nostra insoddisfazione per la scarsità di informazioni e soprattutto abbiamo insistito sulla necessità, urgentissima, di fornire informazioni chiare e definitive ai lavoratori e di non lasciarli nell’incertezza. 

Verificheremo giorno per giorno quello che succede, su tutte le filiali, in particolare su quelle a maggior complessità ed urgenza, sui colloqui con i singoli (vi preghiamo di coinvolgere il vs rappresentante sindacale in caso di dubbi e necessità), ed entro la fine del mese auspichiamo un sostanziale chiarimento del quadro complessivo e per quella data chiederemo all’Azienda ulteriori informative sull’evoluzione della situazione.

Ricordiamo a tutti, lavoratori ma anche all’azienda, che in questo periodo è probabile, anzi praticamente certo, che ai lavoratori vengano richieste attività strettamente legate alla migrazione/riorganizzazione. Ci riferiamo alla gestione contabile ed operativa, alla manutenzione degli archivi, alla preparazione degli scatoloni da inviare al nuovo punto operativo, ecc. ecc. Niente di strano, è lavoro anche quello, ma proprio per questo va fatto in orario e, se proprio si deve andare oltre, con lo straordinario regolarmente autorizzato.

Sul tema riorganizzazione rete, abbiamo chiesto se anche per il FVG è prevista l’apertura di Filiali On Line, ma così non sembra, accolto con favore la notizia della creazione la notizia della creazione di un Nucleo per le volture contabili Npl su Udine e chiesto il suo potenziamento, potenziamento richiesto anche per gli altri nuclei di lavorazioni per Capogruppo presenti a Udine, Gorizia e Trieste (gestione parco macchine, antiriciclaggio, lavorazioni per ufficio personale, ufficio reclami), come chiesto all’azienda di valutare la possibilità di aprire ulteriori strutture, anche su Pordenone, oltre alla richiesta già fatta più volte sull’istituzione in FVG di un nucleo Intesa Sanpaolo Casa.

 

Udine, 18 giugno 2018

Le Segreterie di Coordinamento di CariFVG Spa

I Coordinatori Territoriali Area FVG IntesaSanpaolo

Fabi   First/Cisl   Fisac/Cgil     Uilca   UNISIN

 

 

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