Dopo un largo e partecipatissimo giro di assemblee su tutto il territorio nazionale, che ha puntualmente registrato la posizione di motivata contrarietà all’operazione di esternalizzazione e conseguenti ricadute - non da ultimo di potenziale ordine sociale - finalmente la Capogruppo pare essersi decisa a comunicare l’avvio della procedura di confronto sul tema.
Ci ha ulteriormente rammaricato – anche se non stupito – che, nel frattempo, l’operazione sia stata invece comunicata e ampiamente diffusa alla stampa e ai c.d. “mercati” (che sono gli operatori delle borse), con toni trionfali e importanti….ma d’altronde non ci meraviglia tutto ciò….
Sempre in tema di atteggiamento aziendale, ancora più ingiustificato appare il comportamento di Intesa San Paolo alla luce di quanto emerge dalla stampa di settore, che sinora è stata l’unica fonte di informazioni, peraltro ad oggi risultate veritiere, in merito all’operazione e dalla quale emerge la ingiustificata parziale cessione della piattaforma che se confermata, creerebbe una ingiustificata disparità tra i colleghi e una diversa dignità professionale e umana tra gli stessi amplificando i malumori di una platea già frustrata dall’incalzare delle richieste di risultati a fronte peraltro di una assoluta carenza di risposte in merito al loro futuro .
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Tornando alle notizie di stampa e alle fonti dei media, sono nel frattempo emersi dettagli e particolari sull’operazione che hanno gettato ulteriore angoscia tra i Lavoratori (come se ve ne fosse ulteriore bisogno..); vediamo alcuni punti:
1) Da quanto appreso, pare che i crediti deteriorati (NPL) verrebbero ceduti ad un veicolo (società ? partnership ?) partecipato al 49% da IntesaSanpaolo e al 51% dalla società di recupero crediti Intrum, per un ammontare nominale di poco oltre 10 miliardi ad un prezzo di cessione attorno al 30% per un incasso “una-tantum” di poco più di 3 miliardi di euro;
2) La nuova entità (ovvero il veicolo societario) dovrebbe di conseguenza corrispondere il corrispettivo ammontare ad Intesa Sanpaolo (poco più dei 3 miliardi di euro) più il costo della c.d. piattaforma (circa mezzo miliardo di euro, secondo la stampa): in pratica, senza calcolare i costi di avvio iniziale, la nuova società dovrebbe corrispondere oltre 3 miliardi e mezzo di euro; a questo punto la domanda (come diceva un noto filosofo) sorge spontanea: “dove vengono reperite le risorse ? “;
3) Sempre secondo la stampa, l’acquisto dei crediti deteriorati avverrebbe tramite una serie di operazioni finanziarie consistenti nell’emissione di titoli di debito (obbligazioni ?) emesse in parte da Intesa Sanpaolo e in parte da altri emittenti; anche in questo caso la domanda 2 spontanea che sorge è: “il nuovo veicolo societario nasce quindi con un debito di oltre 3 miliardi e mezzo di euro ? “....parrebbe di si, salvo errori….
In base all’elaborazione delle notizie, parrebbe quindi che l’operazione di cessione dei crediti deteriorati nel favorire la realizzazione di una corposa plusvalenza e di una importante pulizia di bilancio del Gruppo Intesa Sanpaolo, realizzi al contempo un impegno di spesa e finanziario, sempre da parte del Gruppo IntesaSanpaolo, che, per il 49% di sua spettanza riacquista – in un’altra società – le sue “ex” sofferenze (NPL), pagandole circa il 30% del loro valore e, al contempo, favorisca l’emissione di prestiti obbligazionari – in parte garantiti da Intesa Sanpaolo – per finanziare l’acquisto dei predetti crediti deterioriati: in pratica, se abbiamo capito bene, la nuova società si indebiterebbe per comperare crediti deteriorati ??
Ultima domanda: i titoli di debito emessi, dopo essere stati sottoscritti, verranno a loro volta reimmessi in circolazione, ossia quotati e venduti su qualche mercato secondario… ?
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Se l’interpretazione, in base alle notizie è corretta, parrebbe che in questo quadro generale verrebbero coinvolte circa 600 Lavoratori del Gruppo Intesa Sanpaolo: come, in che modo, e soprattutto… a che titolo ?
Trasferimento a titolo oneroso di crediti deteriorati ad altre entità societarie, raccolta fondi a garanzia e finanziamento, pulizia dei bilanci, realizzazione di plusvalenze….tutto questo con coinvolte circa 600 Lavoratrici e Lavoratori e loro famiglie…
Si scrive NPL, si legge FINANZA ?
Bologna, 14 maggio 2018
Segreterie SaS – Isgs Bologna
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca/Uil – Unisin