Nell’incontro tra le Organizzazioni Sindacali e la Banca avvenuto poco più di due settimane fa, ci era stato assicurato che la situazione delle indennità chilometriche per i dipendenti delle ex Banche Venete sarebbe stata sistemata.
Ci era stato chiaramente confermato che, salvo ancora alcune situazioni da verificare, con la busta paga di marzo sarebbero state liquidate le due mensilità in arretrato oltre a quelle del mese in corso. Ricordiamo che i dipendenti delle ex Banche Venete hanno percepito l’ultima indennità chilometrica con la busta paga di dicembre e che il riconoscimento dell’indennità è prevista dall’accordo di integrazione ex banche venete in Isp sottoscritto dalle parti il 15 novembre 2017.
Purtroppo abbiamo dovuto constatare (e non è la prima volta) che alle parole non seguono i fatti! Anche questo mese, infatti, le indennità chilometriche non sono state pagate!
Cosa dobbiamo pensare? Che lavorare in Banca Intesa deve trasformarsi in un costo per i dipendenti che ogni giorno si accollano chilometri su chilometri per recarsi al lavoro? Dobbiamo suggerir loro, nell’attesa che la Banca porti avanti le sue monumentali verifiche, di recarsi al lavoro con molta calma per consumare meno carburante possibile?
Anche la bicicletta sarebbe un’ottima soluzione: 150 km al giorno li trasformerebbero in una squadra olimpica!
Lo diciamo con grande amarezza: dalla più grande banca italiana che vanta così tanta attenzione alle persone ci saremmo aspettati maggior efficienza e tempestività; anche perché mentre le “verifiche” si protraggono da quasi quattro mesi… le rate dei mutui, le bollette e le spese continuano ad arrivare sui conti correnti dei colleghi.
Lasciando da parte questa amara ironia, chiediamo nel modo più fermo che quanto assicurato nuovamente dall’azienda ieri durante l’incontro con le delegazioni sindacali venga rispettato e che pertanto nella prossima busta paga le indennità chilometriche vengano liquidate per tutti, nessuno escluso!
Ricordiamo che oltre alle indennità chilometriche, numerosi colleghi delle ex banche venete sono ancora in attesa di vedersi riconosciuto l’inquadramento maturato ante 30 giugno 2017, sia per effetto della contrattazione aziendale a suo tempo vigente, sia per effetto delle previsioni da CCNL. Molti colleghi avevano già richiesto da tempo alle ex banche venete il corretto inquadramento, allora non attribuito dalle aziende semplicemente per “fare cassa” e ottenere, nella situazione ormai nota alle cronache, qualche “risparmio” sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici.
Chiediamo fermamente che anche su questo tema, le “verifiche” avviate da mesi da Intesa Sanpaolo vengano completate e si riconosca finalmente ai colleghi il giusto inquadramento, dando piena attuazione al Protocollo del 15 novembre 2017. Le dichiarazioni d’intenti non bastano più!
Novara, 29.3.2018