In data 22 marzo è stato approvato il progetto di Bilancio al 31.12.2017 della Cassa di Previdenza per il Personale dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, il Fondo Pensione a prestazione definita al quale sono iscritti i colleghi di provenienza San Paolo assunti entro il 31.12.90.
Il 9 marzo 2018, si era svolto il Consiglio di Amministrazione della Cassa avente per oggetto l’illustrazione, da parte dello studio di consulenza attuariale e finanziaria Olivieri & Associati, della metodologia utilizzata per la determinazione delle offerte di trasformazione dell’assegno integrativo della Cassa in una somma una tantum in capitale. Tale offerta sarà calcolata sulla base dei dati di Bilancio al 31.12.2017, e comunicata individualmente a ciascun iscritto entro il 30 giugno 2018: l’accettazione da parte di ciascun iscritto è assolutamente volontaria e sarà esercitabile entro 90 giorni dall’invio della proposta.
- Per gli iscritti in servizio e gli esodati la somma verrà versata nel Fondo Pensione ISP, nel comparto nel quale viene versata attualmente la contribuzione datoriale. I successivi riscatti potranno avvenire ai sensi della normativa previdenziale e fiscale vigente. La somma offerta non potrà comunque essere inferiore a 30.000€ lordi.
- Per gli iscritti pensionati l’offerta viene liquidata in contanti, con determinazione del netto applicando la normativa fiscale tempo per tempo vigente, tenendo conto dei montanti delle somme riferite alle prestazioni in rendita maturate. In caso di accettazione dell’offerta, la prestazione integrativa sarà corrisposta sino al 31.12.2018: se la prestazione relativa all’anno 2017 risultasse superiore ai 10.000 euro, l’offerta subirà una decurtazione del 6%.
Per poter effettuare un’offerta equa ad ogni avente diritto, è stato effettuato dall’attuario un lavoro che ha richiesto tempi di esecuzione molto lunghi date le numerose variabili da prendere in considerazione: le diverse tipologie di iscritti (pensionati, attivi ed esodati, differiti), la reversibilità della prestazione, le caratteristiche demografiche ed economico finanziarie di ciascun avente diritto.
I Consiglieri hanno richiesto tale incontro per avere tutti i chiarimenti necessari circa la metodologia utilizzata per la determinazione delle offerte e per sollevare eventuali obiezioni volte a salvaguardare i diritti di tutti gli iscritti. La relazione metodologica sarà resa disponibile in accompagnamento alle offerte individuali.
La presentazione da parte dell’attuario ha preso avvio dall’illustrazione della metodologia utilizzata per la redazione del bilancio tecnico della Cassa, il principio contabile IAS 19, di cui la metodologia usata per la quantificazione delle offerte individuali, è figlia. La redazione del bilancio tecnico secondo il principio Ias 19, viene confrontata con la redazione del bilancio secondo la metodologia civilistica di tipo italiano (italian Gaap), per la quale viene utilizzato un tasso di attualizzazione calcolato sulla redditività, effettiva ed attesa, del patrimonio della Cassa.
L’adozione del principio IAS 19 è stata scelto in continuità rispetto alla redazione dei bilanci precedenti, ed ha stimato il disavanzo tecnico (ovvero la passività della Cassa) in 974.897.000,00 euro, utilizzando un tasso di attualizzazione del 1,91%. La passività calcolata con metodo Italian Gaap risulta pari a 643.439.000,00 euro ed è stata ottenuta utilizzando un tasso del 3,5%(ipotesi più sfavorevole ai fini della quantificazione delle offerte di capitalizzazione in quanto riduce la stima della passività della Cassa). L’adozione di tale principio contabile, favorevole per tutte le categorie di iscritti, lo è stata ancora di più per i pensionati, (che rappresentano la categoria più numerosa circa 7200, mentre gli attivi ed esodati sono circa 5.200) per i quali la prestazione della Cassa è interamente maturata (e quindi non deve essere riproporzionata agli anni effettivamente maturati al 31.12.2017 come previsto dal principio contabile IAS 19).
Tenuto conto che per gli iscritti in servizio l’offerta è calcolata con riferimento all’anzianità al 31.12.2017, grazie ad un accordo sindacale la percentuale di contribuzione aziendale al Fondo Pensione ISP sarà incrementata del 4% rispetto a quella applicata prima dell’accettazione dell’offerta, fino al momento del pensionamento.
L’attuario ha poi proseguito illustrando i dati relativi alle variabili demografiche (età, sesso, attivo o pensionato, tavole di mortalità ecc.) ed economiche (tasso di attualizzazione, tasso annuo utilizzato per la rivalutazione delle pensioni, tasso di inflazione, tasso annuo medio di incremento delle retribuzioni) utilizzati per il calcolo delle offerte individuali.
Abbiamo rilevato come dato positivo l’abbattimento effettuato sulle tavole di mortalità dei lavoratori attivi iscritti alla cassa rispetto alla popolazione generale, dovuto al fatto che la probabilità di morte della popolazione generale comprende anche categorie lavoratori che effettuano lavori usuranti ed una quantità maggiore di invalidi, ed è quindi maggiore: anche questo fattore si riverbera in positivo sulla quantificazione delle offerte individuali.
Si è passati infine all’analisi delle offerte di capitalizzazione: sono state fornite le medie delle offerte per ciascuna categoria di iscritti (pensionati, pensionati titolari di trattamenti reversibilità, esodati, attivi –questi ultimi distinti per categoria professionale e classi di anzianità). Sono stati forniti inoltre alcuni esempi utili ad illustrare l’applicazione dei principi alla base della metodologia di calcolo.
Alla luce di tutto questo riteniamo che il progetto di capitalizzazione della Cassa di Previdenza sia gestito in maniera professionale e trasparente, e che vi siano le premesse per formulare ad ogni iscritto un’offerta equa e coerente con i diritti enunciati nello Statuto, tutelante per ogni categoria di aventi diritto.
PER CHI NON ACCETTA L’OFFERTA DI CAPITALIZZAZIONE: il Gruppo Intesa Sanpaolo sta nel tempo realizzando la razionalizzazione delle diverse forme di previdenza complementare presenti nel suo perimetro, ed è stato individuato il Fondo Banco Napoli quale Ente a prestazione definita di riferimento per il personale di Intesa Sanpaolo e delle Società del Gruppo, nel quale far confluire la dotazione patrimoniale riferita agli iscritti che non abbiano accettato l’offerta di capitalizzazione: lo statuto di tale Fondo verrà modificato al fine di rendere possibile l’integrazione con la Cassa di Previdenza, e verrà denominato “Fondo pensione a prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo”, con sede a Torino, Piazza San Carlo 156.
La dotazione patrimoniale degli iscritti che non abbiano accettato l’offerta verrà calcolata sulla base del bilancio tecnico al 31.12.2018.
Il trasferimento al “Fondo Banco Napoli” avverrà garantendo la piena continuità delle prestazioni agli aventi diritto, e determinerà il sorgere della garanzia solidale di ISP (la fidejussione individuale) nei confronti degli iscritti. Tale garanzia permane fino all’esaurimento degli aventi diritto.
Questa tutela, enunciata in modo chiaro nel testo dell’accordo tra le fonti istitutive del 5 dicembre 2017, costituisce la solida base sulla quale ogni iscritto potrà scegliere tra le due soluzioni proposte quella più confacente alle proprie personali esigenze.
Inoltre, una tantum per gli iscritti in servizio che non avessero accettato, all’atto del pensionamento verrà formulata una nuova offerta di capitalizzazione, alla quale verrà applicata una penalizzazione pari al 6%.
Torino, 23 marzo 2018
I Consiglieri e i Sindaci FABI eletti presso la Cassa di Previdenza Istituto Bancario San Paolo di Torino