Ex Banche Venete. Patti di stabilità

Gli Accordi non si interpretano a proprio beneficio. SI RISPETTANO

Inserito il 2018-01-30 00:00:00

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Gli Accordi non si interpretano a proprio beneficio. SI RISPETTANO

A due mesi dalla sottoscrizione del “Protocollo per l’armonizzazione conseguente all’integrazione del personale delle ex Banche Venete” (15 novembre 2017), l’azienda lo disattende.

I fatti: la banca ha arbitrariamente sospeso - senza preavvisare i colleghi -  con decorrenza 1° gennaio 2018, i trattamenti economici relativi ai patti di stabilità/non concorrenza precedentemente sottoscritti e ancora in vigore, dichiarandoli superati (!) dal Protocollo 15/11/2017.

Il Protocollo 15/11/2017, art.4 - Assetto Retributivo - stabilisce esattamente il contrario, poiché prevede espressamente nel computo dell’assegno “l’esclusione dal conteggio dei trattamenti aggiuntivi attribuiti per effetto di patti di stabilità o patti di non concorrenza, comunque denominati”.

Quanto avvenuto è grave per almeno due motivi:

- sottrae ai lavoratori quanto altrimenti dovuto

- disattende palesemente lo spirito e la lettera di un accordo appena firmato e, colmo dell’ironia, ne cita l’applicazione a sostegno della violazione.

Verrebbe da pensare ad una leggerezza delle funzioni preposte, che evidentemente non hanno letto correttamente gli accordi.

Nel contempo aleggia il sospetto che questa iniziativa sia stata intenzionalmente messa in atto dalla banca per “forzare”, a proprio beneficio e a danno dei colleghi, l’interpretazione dell’accordo.

Se così fosse, sarebbe un atteggiamento intollerabile, che mette in discussione la funzione delle parti sociali creando un grave pregiudizio alla credibilità degli accordi, passati e futuri.

Tutto questo si inserisce in un contesto regolamentare confuso, dal quale emerge l’intento di eludere il pagamento degli straordinari, che hanno assunto dimensioni rilevanti ma puntualmente disconosciuti, unitamente ad una gestione della mobilità insensibile alle situazioni personali e famigliari dei colleghi.

Sollecitiamo attenzione gestionale nei trasferimenti e il riconoscimento dello straordinario.

Chiediamo alla banca di intervenire con urgenza per ripristinare la corretta applicazione degli Accordi, riconoscendo ai colleghi interessati tutto quanto loro dovuto e rettificando le informazioni trasmesse con il cedolino paga di questo mese.

Milano, 30 gennaio 2018

DELEGAZIONI TRATTANTI DI GRUPPO INTESA SANPAOLO

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

 

 

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