Oggi si è raggiunto l’accordo sulla procedura relativa a Innovation Center e Servizi Bancari. L’operazione riguarda un primo trasferimento, indicativamente nel mese di febbraio, di ramo d’azienda da Intesa Sanpaolo a Servizi Bancari, che cambierà nome, della struttura di Innovation Center dedicata a progetti a medio lungo periodo nel settore Information Tecnology e Fintech.
Le persone coinvolte sono 51 e rimarranno sulle attuali piazze di lavoro (prevalentemente Torino e, limitatamente a 5 colleghi, Milano). Il secondo trasferimento di ramo d’azienda, indicativamente nel mese di maggio, riguarderà gli attuali dipendenti di Servizi Bancari che passeranno a Intesa Sanpaolo Group Services. L’operazione coinvolge 134 persone così distribuite: 1 a Licata, 21 a Palermo, 35 a Prato, 20 a Trapani e 57 a Vicenza.
Anche in questo caso i colleghi manterranno l’attuale sede di lavoro; eventuali trasferimenti saranno regolati con le previsioni del Protocollo 15 novembre 2017. L’accordo ribadisce il mantenimento di tutte le tutele economiche e normative, compresi la previdenza complementare e l’assistenza sanitaria in essere.
Nel corso dell’incontro, abbiamo nuovamente denunciato con forza le numerose disfunzioni a seguito della migrazione delle filiali ex Banche Venete. Continuano i disservizi, anche di natura organizzativa, che i colleghi devono quotidianamente affrontare gestendo nel contempo una clientela sempre più stremata e nervosa, senza intravedere soluzioni efficaci. Segnaliamo solo alcuni esempi: il malfunzionamento delle carte bancomat, i plafond saltati delle carte di credito, il mancato accredito delle tredicesime e stipendi di clienti, le linee di credito non caricate per i clienti imprese, ecc.
A queste disfunzioni si sommano le difficoltà operative per gli organici ridotti delle filiali e per una formazione insufficiente a consentire ai colleghi di operare autonomamente. In questa situazione è evidente la tensione e i relativi rischi operativi in capo ai lavoratori. Rispetto alla gestione del personale abbiamo di nuovo evidenziato la mancanza di chiare indicazioni rispetto alle prestazioni straordinarie di tutti i colleghi coinvolti.
Al contrario, le “ordinarie” pressioni commerciali sono già in atto e stridono rispetto alla quotidiana emergenza in cui ci si trova ad operare. Abbiamo altresì evidenziato come la migrazione impatti in maniera significativa sui carichi di lavoro delle filiali già Gruppo ISP, impoverite del personale in missione e, nonostante tutto, oberate da continue richieste di risultati commerciali. L’Azienda, nel confermare la proroga di una parte della task force, ha dato disponibilità ad un incontro specifico con Banca dei Territori e altre funzioni interessate, da tenersi nella prossima settimana.