“Non accettiamo il tentativo di ABI di utilizzare le difficoltà del momento del settore bancario italiano per tentare di smantellare l’attuale Contratto Nazionale, sostituendolo, di fatto, con contratti aziendali e di gruppo che creerebbero inevitabilmente trattamenti economici differenti da banca a banca”.
Questo il commento di Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, a margine dell’incontro che si è svolto oggi a Roma nell’ambito della vertenza sul rinnovo del Contratto degli oltre 309mila bancari italiani.
“Se davvero l’ABI vuole, entro la fine dell’anno, condividere un nuovo Contratto di Lavoro, non può pensare che il confronto si svolga esclusivamente sulla sua piattaforma rivendicativa, presentata di fatto oggi alle Organizzazioni Sindacali.
I problemi gestionali rimarcati dalle banche non possono essere attribuiti né al Contratto Nazionale né alla relazioni sindacali del settore, che spesso hanno dato invece risposte concrete alla crisi.
Ci auguriamo che dal prossimo incontro emerga la volontà di rispettare le richieste presentate dalle Organizzazioni Sindacali, a cominciare dal recupero dell’inflazione, quella pregressa, reale e attesa, per giungere, entro la fine dell’anno, a una sintesi politica tra le richieste dei lavoratori e quelle delle aziende. Oggi siamo stati estremamente chiari: o si entra nel merito dei problemi oppure ognuno prenderà la sua strada, che, per quanto ci riguarda, significa mobilitazione del personale ed azioni di lotta”.
E intanto l’ABI presenta la sua contro-piattaforma. Il Presidente del Comitato Affari Sindacali dell’ABI, Alessandro Profumo, ha aperto la riunione di oggi sottolineando come si debba tenere presente che l'industria bancaria andrà a diversificarsi profondamente al suo interno, sia per modelli organizzativi che per performance. Quindi la discussione sulle attribuzioni di materie ai singoli livelli contrattuali diventa fondamentale.
A questo proposito, ha proseguito il Presidente, ABI ritiene che il CCNL rappresenti il contenitore di norme generali e di regole per le materie da demandare al livello aziendale.
Profumo ha confermato che il suo obiettivo è quello di rinnovare il Contratto Nazionale entro il 31 dicembre di quest'anno. Ha poi proseguito con l'illustrazione delle posizioni di controparte sulle singole materie contrattuali.
PARTE ECONOMICA
La prospettiva dell'industria bancaria non consente, secondo ABI, di mantenere in vita sistemi automatici inerziali di aumento del costo del lavoro (scatti anzianità e disciplina automatismi) mentre per quanto riguarda specificamente il recupero inflattivo, secondo l'associazione datoriale, il differenziale da recuperare sarebbe pari all'1,85% anziché al 6,05% richiesto dai sindacati..
Le banche vorrebbero un nuovo consolidamento del TFR, nonché intervenire sulle indennità modali (es. indennità di cassa) e sugli istituti economici collegati all'anzianità.
AREA CONTRATTUALE
Anche su questo argomento, la controparte ha ripetuto la propria posizione: l’esigenza di riduzione dei costi e di razionalizzazione dei processi organizzativi nonché il continuo confronto con altri settori presenti sul mercato che svolgono le medesime attività a costi inferiori, rende arcaica - secondo ABI - l’attuale normativa in materia.
L’ABI propone quindi una modifica radicale della disciplina che comporta: l’uscita dall’area contrattuale verso i contratti complementari di un gran numero di attività ; regole meno stringenti delle attuali sull'appaltabilità di attività diverse da quelle attuali; l’introduzione dei rapporti di lavoro autonomo per gli addetti alla rete distributiva; la possibilità di modificare la regolamentazione nazionale tramite la negoziazione di secondo livello e di prossimità.
INQUADRAMENTI
La controparte ha dichiarato inoltre che l’attuale sistema inquadramentale su 13 livelli è in molte parti obsoleto e, dal suo punto di vista, rigido. Quindi ha proposto un sistema su 6 livelli di inquadramento con la massima fungibilità delle mansioni, soprattutto per l'area dei Quadri Direttivi.
Quanto alla richiesta avanzata dai sindacati di percorsi formativi certificati, l’ABI prevede di delegare l’argomento alla contrattazione di secondo livello, senza alcun legame però ai percorsi di carriera, sottolineando la necessità di assegnare al secondo livello di contrattazione la definizione di eventuali nuove figure professionali.
OCCUPAZIONE
ABI si è dichiarata disponibile ad un aumento dell'operatività del FOC, Fondo per l'Occupazione, in termini di solidarietà espansiva, ma anche per la creazione di una piattaforma che favorisca il reimpiego del personale attualmente in carico al Fondo Emergenziale.
ORARI
ABI ha evidenziato la necessità di una razionalizzazione complessiva sul tema degli orari, con la previsione di un impianto nazionale che demandi alla sede aziendale di accompagnare le scelte organizzative che verranno fatte.
Al termine dell’incontro, oltre a ribadire la propria indisponibilità a depotenziare il Contratto Nazionale, la FABI, a nome delle altre sigle, ha chiesto all’ABI un documento scritto nel quale le banche illustrino le loro controdeduzioni rispetto alle singole proposte dei sindacati.
Si è inoltre convenuto di affrontare i temi di inquadramenti e area contrattuale al tavolo nazionale e di riprendere la trattativa il 5 novembre in sede plenaria.
Roma 29/10/2014