ESITO DEGLI STRESS TEST SULLE BANCHE

INTESA SANPAOLO PROMOSSA A PIENI VOTI

Inserito il 2014-10-26 00:00:00

Intesa Sanpaolo passa senza problemi la valutazione della Bce e si colloca in testa alla classifica nazionale per eccedenza di capitale al termine di asset quality review e stress test con un saldo attivo pari a 10,897 miliardi.

 

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Francoforte (Germania) Ci sono anche Mps e Carige tra i 25 istituti bancari bocciati dalla Bce nel corso della valutazione complessiva del settore che si è conclusa oggi a Francoforte con la diffusione dei risultati. Uno sforzo durato 10 mesi che ha tenuto conto dell'Aqr (asset quality review, ndr), la valutazione delle attività di bilancio, e degli stress test, condotti assieme all'autorità europea Eba, in base ai dati di bilancio aggiornati al 31 dicembre 2013. Dal rapporto emerge che le 25 banche bocciate presentano una carenza di capitale di circa 25 miliardi. Di queste, 12 hanno però già coperto la carenza di capitale. Nove le italiane nel mirino al 31 dicembre 2013: Banco Popolare, Bper, Bpm, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Carige, Creval, Mps e Veneto Banca. Ma gli interventi successivi considerati dall'analisi dell'Eurotower hanno risanato la posizione di Banco, Sondrio, Bper, Creval e Veneto Banca. Bankitalia, infatti, precisa: a oggi le lacune ci sono solo per Mps (2,1 miliardi) e Carige (814 milioni). Pop Vicenza e Bpm hanno invece colmato lo shortfall con interventi supplementari.

Le altre bocciate
Le altre banche europee che non hanno passato l'esame sono le greche Eurobank, National Bank of Greece ed Hellenic Bank, la portoghese Banco Commercial, l'irlandese Permanent Tsb, l'austriaca Oesterreichischer Volksbanken, la belga Dexia e le slovene Nova Kreditna Maribor e Banca di Lubiana. Mentre a fine 2013, e senza gli interventi successivi, sarebbero state respinte anche Cooperative Central Bank, Bank of Cyprus, Piraeus Bank, Muenchener Hypo, Axa Bank Europe, Crh e Liberbank.
 
Bankitalia: confermata solidità sistema italiano 
Mps e Carige risultano avere carenze patrimoniali rispetto alle soglie minimi previste (in base ai dati di fine 2013) anche dopo la contabilizzazione delle misure di rafforzamento già intraprese. Secondo Bankitalia - secondo cui viene comunque confermata la solidità complessiva del sistema italiano nonostante i ripetuti choc subiti dall'economia italiana negli ultimi sei anni - Montepaschi ha bisogno di un ulteriore rafforzamento del capitale da 2.111 milioni, mentre a Carige servono altri 814 milioni per superare lo scenario avverso degli stress test Bce. 

Banca Popolare di Vicenza e Popolare di Milano 'salve' per misure aggiuntive 
La Banca d'Italia riferisce che Banca Popolare di Vicenza e la Popolare di Milano per le quali la Bce aveva individuato carenze di capitale a fine 2013 si sono salvate grazie alle misure di rafforzamento patrimoniale aggiuntive. I 233 milioni e i 166 rispettivamente mancanti alle due banche sono stati coperti da misure ulteriori. Nel complesso, a fine 2013 - chiarisce Bankitalia - erano nove le banche italiane a presentare potenziali carenze di capitale per un totale 9,7 miliardi di euro. Tenendo però conto degli aumenti di capitale perfezionati tra gennaio e settembre 2014 e le ulteriori misure di rafforzamento patrimoniale già approvate dalla Banca d'Italia le potenziali carenze si riducono a 2,9 miliardi e interessano soltanto l'istituto senese e quello genovese.

Promosse a pieni voti Unicredit e Intesa Sanpaolo 
Unicredit e Intesa Sanpaolo, i due colossi del credito italiano hanno invece passato senza problemi la valutazione della Bce e si collocano in testa alla classifica nazionale per eccedenza di capitale al termine di asset quality review e stress test. In particolare, Intesa Sp guida l'elenco con un saldo attivo pari a 10,897 miliardi, seguita da Unicredit con 8,747 miliardi. Sul podio sale anche Ubi con un'eccedenza di 1,761 miliardi. Sopra il miliardo, in quarta posizione anche Banco popolare, con 1,183 miliardi di "nero". 

Mef: "Risultati confermano tenuta banche"
Soddisfazione da parte del ministero dell'Economia che "accoglie con favore l'elevata trasparenza resa possibile dalla pubblicazione dei risultati che, insieme all'accuratezza dell'esercizio, sono senza precedenti. La maggiore trasparenza dovrebbe rassicurare i mercati e tutti i portatori di interessi sulla qualità dei bilanci delle banche e l'adeguatezza dei livelli di capitale". I risultati, prosegue la nota del ministero,"confermano l'accresciuta capacità di tenuta del settore bancario nell'Unione Europea, come testimoniato sia dal coefficiente medio iniziale di capitale di base di classe 1 (CET1 capital ratio) e da quello finale, dopo la prova di stress, sia dagli sforzi compiuti dalle banche europee a partire dal 31 dicembre 2013 per aumentare il coefficiente". 

- See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/stress-test-su-banche-La-Bce-boccia-25-istituti-due-italiani-mps-carige-7fe2f7c1-4d20-49da-9159-4ca605b02249.html?refresh_ce#sthash.MtTYeKLf.dpuf
Francoforte (Germania) Ci sono anche Mps e Carige tra i 25 istituti bancari bocciati dalla Bce nel corso della valutazione complessiva del settore che si è conclusa oggi a Francoforte con la diffusione dei risultati. Uno sforzo durato 10 mesi che ha tenuto conto dell'Aqr (asset quality review, ndr), la valutazione delle attività di bilancio, e degli stress test, condotti assieme all'autorità europea Eba, in base ai dati di bilancio aggiornati al 31 dicembre 2013. Dal rapporto emerge che le 25 banche bocciate presentano una carenza di capitale di circa 25 miliardi. Di queste, 12 hanno però già coperto la carenza di capitale. Nove le italiane nel mirino al 31 dicembre 2013: Banco Popolare, Bper, Bpm, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Carige, Creval, Mps e Veneto Banca. Ma gli interventi successivi considerati dall'analisi dell'Eurotower hanno risanato la posizione di Banco, Sondrio, Bper, Creval e Veneto Banca. Bankitalia, infatti, precisa: a oggi le lacune ci sono solo per Mps (2,1 miliardi) e Carige (814 milioni). Pop Vicenza e Bpm hanno invece colmato lo shortfall con interventi supplementari.

Le altre bocciate
Le altre banche europee che non hanno passato l'esame sono le greche Eurobank, National Bank of Greece ed Hellenic Bank, la portoghese Banco Commercial, l'irlandese Permanent Tsb, l'austriaca Oesterreichischer Volksbanken, la belga Dexia e le slovene Nova Kreditna Maribor e Banca di Lubiana. Mentre a fine 2013, e senza gli interventi successivi, sarebbero state respinte anche Cooperative Central Bank, Bank of Cyprus, Piraeus Bank, Muenchener Hypo, Axa Bank Europe, Crh e Liberbank.
 
Bankitalia: confermata solidità sistema italiano 
Mps e Carige risultano avere carenze patrimoniali rispetto alle soglie minimi previste (in base ai dati di fine 2013) anche dopo la contabilizzazione delle misure di rafforzamento già intraprese. Secondo Bankitalia - secondo cui viene comunque confermata la solidità complessiva del sistema italiano nonostante i ripetuti choc subiti dall'economia italiana negli ultimi sei anni - Montepaschi ha bisogno di un ulteriore rafforzamento del capitale da 2.111 milioni, mentre a Carige servono altri 814 milioni per superare lo scenario avverso degli stress test Bce. 

Banca Popolare di Vicenza e Popolare di Milano 'salve' per misure aggiuntive 
La Banca d'Italia riferisce che Banca Popolare di Vicenza e la Popolare di Milano per le quali la Bce aveva individuato carenze di capitale a fine 2013 si sono salvate grazie alle misure di rafforzamento patrimoniale aggiuntive. I 233 milioni e i 166 rispettivamente mancanti alle due banche sono stati coperti da misure ulteriori. Nel complesso, a fine 2013 - chiarisce Bankitalia - erano nove le banche italiane a presentare potenziali carenze di capitale per un totale 9,7 miliardi di euro. Tenendo però conto degli aumenti di capitale perfezionati tra gennaio e settembre 2014 e le ulteriori misure di rafforzamento patrimoniale già approvate dalla Banca d'Italia le potenziali carenze si riducono a 2,9 miliardi e interessano soltanto l'istituto senese e quello genovese.

Promosse a pieni voti Unicredit e Intesa Sanpaolo 
Unicredit e Intesa Sanpaolo, i due colossi del credito italiano hanno invece passato senza problemi la valutazione della Bce e si collocano in testa alla classifica nazionale per eccedenza di capitale al termine di asset quality review e stress test. In particolare, Intesa Sp guida l'elenco con un saldo attivo pari a 10,897 miliardi, seguita da Unicredit con 8,747 miliardi. Sul podio sale anche Ubi con un'eccedenza di 1,761 miliardi. Sopra il miliardo, in quarta posizione anche Banco popolare, con 1,183 miliardi di "nero". 

Mef: "Risultati confermano tenuta banche"
Soddisfazione da parte del ministero dell'Economia che "accoglie con favore l'elevata trasparenza resa possibile dalla pubblicazione dei risultati che, insieme all'accuratezza dell'esercizio, sono senza precedenti. La maggiore trasparenza dovrebbe rassicurare i mercati e tutti i portatori di interessi sulla qualità dei bilanci delle banche e l'adeguatezza dei livelli di capitale". I risultati, prosegue la nota del ministero,"confermano l'accresciuta capacità di tenuta del settore bancario nell'Unione Europea, come testimoniato sia dal coefficiente medio iniziale di capitale di base di classe 1 (CET1 capital ratio) e da quello finale, dopo la prova di stress, sia dagli sforzi compiuti dalle banche europee a partire dal 31 dicembre 2013 per aumentare il coefficiente". 

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