Banca Monte Parma

Il gioco delle tre carte

Inserito il 2014-05-08 00:00:00

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Il “gioco delle 3 carte” di Intesa Sanpaolo: LA NOSTRA MOBILITAZIONE PROSEGUE !

Il 24 aprile scorso, come R.S.A, abbiamo risposto alla lettera di disdetta del 17 marzo 2014 e alla comunicazione di apertura della procedura Legge 223/91, per 40 licenziamenti, che è stata avviata con lettera datata 16 aprile 2014, contestando formalmente le violazioni di legge e contrattuali di Banca Monte Parma – Gruppo Intesa Sanpaolo.

LE NOSTRE LETTERE DI RISPOSTA ALLA DISDETTA E ALLA PROCEDURA LEGGE 223

Abbiamo eccepito, sentito il parere del nostro staff di legali, l’illegittimità e la nullità della disdetta - infatti l’accordo perfezionato il 14/01/2012, a norma di legge (Codice Civile) e contrattuale aveva ed ha da tempo consolidato e statuito gli impegni assunti dalle Parti firmatarie - e abbiamo rilevato la palese nullità della procedura ex art. 4 e 24 L. 223/91 per contrarietà ai dettami di legge, mancando totalmente i presupposti legali ed essendo priva di giustificazioni e supporti fattuali, contrattuali e normativi.

Abbiamo comunicato a Banca Monte Parma – Gruppo Intesa Sanpaolo che, se proseguiranno con questi comportamenti, daremo avvio alle necessarie azioni legali a nostra tutela; inoltre, per la massima e completa tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, abbiamo richiesto gli incontri previsti, a norma di legge. 

L’INCONTRO DI LEGGE DEL 7 MAGGIO 

Ieri, 7 maggio, si è tenuto il primo incontro della prima fase di procedura prevista dalla L.223/91 che vede impegnate le Parti  datoriale e sindacale; in sede di incontro, nel ribadire che respingiamo gli atti unilaterali aziendali, abbiamo presentato, come previsto dalla Legge medesima, richiesta formale di alcuni documenti e dati di dettaglio, attivando nel contempo la nomina di “esperti” che ci coadiuveranno nelle fasi della procedura per far valere le nostre ragioni; attendiamo, in tempi rapidi, la consegna di quanto richiesto.

Nel corso dell’incontro, Banca Monte Parma – Gruppo Intesa Sanpaolo, affermando di voler dare con ciò un segnale di disponibilità, hanno comunicato la decisione assunta il giorno precedente - a livello di Gruppo - di erogare il “premio sociale” e di distribuire le azioni a titolo gratuito (azionariato diffuso) anche ai dipendenti di Banca Monte Parma, così come per tutti gli altri lavoratori del Gruppo.

Poi, però, un attimo dopo, la stessa parte datoriale ha fatto seguire - ad un atto di per sé equo e di valore positivo - un’azione di segno contrario e ben più penalizzante, confermando la sua intenzione di andare avanti nell’attuazione, a carico dei dipendenti di Banca Monte Parma, della lettera di disdetta dell’accordo 14.01.2012 che intende toglierci la contrattazione di 2° livello, impedendo la completa integrazione contrattuale nel Gruppo, e inoltre della procedura L. 223/91 per procedere a licenziamenti.

LA “STRATEGIA” DI INTESA SANPAOLO 

Siamo perfettamente in grado di valutare e apprezzare, sempre che ci siano, eventuali segnali aziendali di apertura; nel nostro caso, invece, Banca Monte Parma – Gruppo Intesa Sanpaolo, con un atteggiamento palesemente contraddittorio, mentre affermano di voler dare qualcosa, con una mano, un attimo dopo, con l’altra, come in un “gioco delle 3 carte”, vogliono togliere quello che hanno appena dato e molto molto molto di più, venendo meno al rispetto degli accordi, continuando a mettere in discussione i diritti contrattuali fondamentali e prospettando tagli alle retribuzioni e ai posti di lavoro. Non è certamente questa la strada verso una soluzione positiva.     

In ogni caso, l’attribuzione del “premio sociale” e dell’azionariato diffuso anche per Banca Monte Parma conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che siamo a tutti gli effetti, anche contrattuali, parte del Gruppo e ciò rafforza ancor di più le nostre convinzioni e le nostre buone ragioni; è evidente la strumentalità della posizione aziendale, volta a tagliare diritti e posti di lavoro in Banca Monte Parma.

LA MOBILITAZIONE CONTINUA: I PROSSIMI PASSI

I nostri scioperi e le nostre manifestazioni del 18/4 e del 2/5 hanno avuto un successo straordinario di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Banca Monte Parma, un forte coinvolgimento dell’opinione pubblica e una grande visibilità; la buona riuscita delle nostre iniziative di mobilitazione ha aumentato la nostra forza ed ha messo “in piazza” l’assurdità e l’incoerenza della posizione aziendale.

La nostra disponibilità, come R.S.A., al confronto, ad un confronto vero, c’è sempre stata: negli incontri del 14/1 – 24/1 – 5/2 – 25/2 – 5/3 -17/3 (che hanno visto un totale rifiuto del confronto da parte aziendale) e continua ad esserci; abbiamo formulato proposte, anche in rapporto al Piano di Impresa di Gruppo 2014-2017 (che, tra l’altro, per affermazione dello stesso CEO Messina non prevede tagli, bensì più ricavi e valorizzazione delle persone) che sono credibili, ragionevoli e rispettose di CCNL e Legge.

Ci aspettiamo analogo comportamento da Banca Monte Parma – Gruppo Intesa Sanpaolo, ci attendiamo che cambino il loro atteggiamento e la loro posizione e che presentino, anche da parte loro, proposte che siano percorribili e sostenibili e che non comportino tagli ai diritti e ai posti di lavoro, o ricadute per i dipendenti di Banca Monte Parma; non siamo disponibili ad accettare ricatti, pretendiamo - oltre al rispetto degli accordi sottoscritti - il rispetto della nostra dignità, come dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo (…da oltre 2 anni !). 

Nel frattempo, andremo avanti con le iniziative di mobilitazione, predisponendo anche le preannunciate iniziative giuridiche - in forma collettiva - di tutela dei diritti individuali messi in discussione (fra pochi giorni inizieremo apposita raccolta di firme) e ci attiveremo per le ulteriori azioni sindacali, a sostegno delle nostre posizioni, per arrivare ad una positiva soluzione della vertenza. 

Parma, 8 maggio 2014                                                                                

R.S.A. FABI – FIBA/CISL – FISAC/CGIL – UILCA   Banca Monte Parma S.p.A.