Lettera al Capo Area Calabro Lucana

Sempre più frequenti, continue ed asfissianti, le pressioni commerciali

Inserito il 2014-04-11 00:00:00

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Gentile 
Capo Area Calabro-Lucana 
BANCO DI NAPOLI 
dottor Michele Attivissimo 
 
sempre più frequentemente ci viene riferito di continue e asfissianti pressioni commerciali, esercitate via mail o direttamente per telefono sui direttori delle filiali, finalizzate al collocamento di prodotti finanziari, all’erogazione di finanziamenti, alle lavorazioni delle campagne, ecc. 
Premesso che il più delle volte ciò genera situazioni di tensione tra direttori e gestori/assistenti alla clientela le chiediamo di voler intervenire per far ridurre i toni e adoperarsi invece per garantire ai colleghi dell’Area Calabro Lucana la giusta serenità di lavoro.

Le ricordiamo a tal proposito che il collocamento dei prodotti finanziari e l’erogazione dei finanziamenti non devono e non possono avvenire solo in funzione dei budget commerciali, ma è necessario che i gestori rispettino il profilo di rischio dei clienti, nonché la coerenza - come da normativa vigente in materia - di adeguata verifica circa lo scopo e la natura dei rapporti. 
La presente valga pertanto come fermo invito a far cessare i comportamenti della specie al fine di evitare indebite forzature sulle scelte di investimento e finanziamento dei clienti che sarebbero censurabili sia eticamente, sia dagli organi di controllo a ciò preposti. 
Inoltre continuamente spedisce mail a direttori e gestori con il rendiconto dei vari collocamenti, proponendo continui mortificanti confronti tra filiali dove spesso opera un solo gestore, commentando risultati positivi e negativi, con l’inevitabile conseguenza di umiliare i gestori che non riescono a “piazzare” (pardon “collocare”) alcuni prodotti.

Le specifichiamo al riguardo che, qualora si dovesse continuare in questi termini nella nostra Area, saremmo costretti a far verificare tale atteggiamento ai sensi dell’art. 4 della L. 300/70, così come sanzionato dal Dlgs 196/2003, circa il controllo a distanza esercitato mediante apparecchiature elettroniche. 

Abbiamo anche sentito voci di non ben specificati propositi inerenti alla necessità di “cambiare la squadra” nelle filiali che non dovessero conseguire i risultati. Queste se riscontrate, potrebbero configurare velate minacce di trasferimento non ammesse e punite dalla legge (le minacce di trasferimento costituiscono un reato penale assimilabile alla violenza privata, Sentenza Cass. 31413 del 21/9/2006 Sesta Sezione Penale). 

Nel congratularci per tali lungimiranti politiche di gestione del personale le porgiamo i più distinti saluti 
 
Catanzaro, 11 aprile 2014 
 
 DIRCREDITO -FABI - FIBA/CISL - FISAC/CGIL - SINFUB - UGL – UILCA 
COORDINATORI RSA AREA CALABRO LUCANA