L’Azienda utilizza la crisi che sta attraversando il nostro sistema economico per continuare e inasprire le pesanti pressioni commerciali, aggiungendo il ricatto occupazionale.
Nelle riunioni ci si sente spiegare che se non si incrementano i contatti con la clientela e i dati di vendita, si rischia il posto di lavoro; inoltre continuano ad essere richiesti, da diversi Responsabili di filiale, report individuali e giornalieri nonostante i dati siano disponibili sulla
tanto decantata piattaforma ABC e sul nuovo “Tableau de Bord”.
I budget sempre più impegnativi e sfidanti dovrebbero motivare i Colleghi e creare un lavoro di squadra nella condivisione degli obiettivi aziendali e quindi una conseguente soddisfazione personale e professionale, invece le continue pesanti pressioni commerciali portano ad un diffuso malcontento ed a un deterioramento del clima nelle filiali.
A questo poi si aggiunge il disorientamento dei Colleghi in seguito alle continue riorganizzazioni; quelle che chiamano “razionalizzazione/ottimizzazione del presidio territoriale” che si traducono in accorpamenti repentini - chiusure di filiali - con conseguenti
trasferimenti e cambi di mansione.
Riteniamo che, per ottenere risultati positivi, è necessario condividere gli obiettivi, non imporli. Il contenuto e la forma della comunicazione devono essere coerenti, chiari e corretti. Riteniamo che le richieste di report, oltre ad incidere negativamente sulla serenità dei Colleghi e sul clima di filiale, facciano perdere tempo e siano inutili, in quanto tutti i dati sono rilevabili a sistema.
La logica delle pressioni commerciali non porta ad alcuna efficacia di sviluppo ed i migliori risultati si ottengono coinvolgendo i Colleghi e mettendo i gestori in condizione di aumentare il loro grado di autonomia operativa.
Come Organizzazioni Sindacali veniamo sempre più spesso sollecitate dai Colleghi per arginare questo fenomeno che, a volte, degenera in velate minacce di trasferimento, spostamento di ferie, cambio di ruolo ecc.ecc.
I Gestori Personal sono da tempo interessati da un fenomeno di pressione aggiuntiva esercitata dall’azienda per ottenere la loro disponibilità a conseguire l’abilitazione di Promotore Finanziario con relativa iscrizione all’albo professionale. Tale abilitazione è prevista dalla legge per esercitare l’attività di promozione e vendita di prodotti finanziari fuori sede. Ottenere questa abilitazione non è affatto semplice: oltre alla
formazione in aula è necessaria una intensa attività di studio fuori orario di lavoro. All’inizio l’azienda ha avuto un approccio leggero con la ricerca della volontarietà, ora a fronte di qualche rifiuto da parte di alcuni Colleghi, sta progressivamente rafforzando la pressione fino ad arrivare a livelli di ricatto.
Invitiamo le Colleghe ed i Colleghi a segnalarci i casi di comportamenti scorretti ed offensivi della loro dignità personale e professionale.
Forlì, 28 marzo 2014
RR.SS.AA. Cariromagna Gruppo Intesa Sanpaolo
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