Lo scorso mercoledì 5 febbraio si è tenuto il primo incontro tra l'Azienda e Organizzazioni Sindacali di Banca Monte Parma in merito ai processi di ristrutturazione e riorganizzazione aperti dal Gruppo Intesa Sanpaolo in tale società.
L'Azienda ha dichiarato che il mancato raggiungimento degli obiettivi di bilancio fissati per Banca Monte Parma impone la necessità di superare l'accordo del 14 gennaio 2012, che negli ultimi due anni ha governato il taglio del costo del lavoro in Bmp, e, al termine della sua vigenza (31 dicembre 2013), definiva l'applicazione al personale delle previsioni normative ed economiche stabilite per tutto il personale del Gruppo Intesa Sanpaolo.
L'Azienda ha quindi ipotizzato quali soluzioni un percorso di licenziamenti tramite la “Sezione Emergenziale” del Fondo di Solidarietà per almeno 50 lavoratori oppure una serie di tagli al costo del lavoro tra cui: la riduzione delle tabelle retributive nazionali del Contratto Nazionale; il demansionamento professionale, con la corrispettiva riduzione dei trattamenti economici legati agli inquadramenti; la sospensione dell’attività lavorativa, senza copertura del Fondo di Solidarietà e senza versamento della contribuzione previdenziale; la cancellazione definitiva delle voci individuali di stipendio relative ai trattamenti aziendali.
Pare a noi assurdo che, a fronte del fallimento manageriale di Bmp si debba nuovamente tornare dai lavoratori a chiedere loro ulteriori e gravi sacrifici economici e occupazionali. Pagano sempre gli stessi.
Le Rappresentanze Sindacali Aziendali hanno dichiarato inaccettabili queste proposte e l'atteggiamento aziendale e stanno valutando l'avvio di un percorso di mobilitazione.
Noi sosteniamo con forza questa posizione, considerando indispensabile che l'Azienda ritiri le proposte irricevibili che ha avanzato.
Crediamo siano indispensabili soluzioni che tutelino l'occupazione in Banca Monte Parma e la professionalità di lavoratori che negli ultimi anni si sono distinti per impegno e capacità, nonostante i pesanti sacrifici che hanno dovuto sopportare.
Auspichiamo che il confronto in atto, aperto secondo la procedura prevista dal Contratto Nazionale, possa riprendere sulla base di una volontà di dialogo da parte dell'Azienda, che consenta di definire soluzioni eque, sostenibili e certe per i lavoratori di Banca Monte Parma.
Milano, 11 febbraio 2014
LE DELEGAZIONI TRATTANTI DI GRUPPO INTESA SANPAOLO DIRCREDITO - FABI – FIBA/CISL - FISAC/CGIL - SINFUB - UGL - UILCA